Il 2021 che Vi auguriamo, cari Felicissimi: la notte passerà.

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E’ il momento degli auguri, cari Felicissimi. E di bilanci.

Ci ho pensato a lungo: come sintetizzare questo 2020 che ci ha “regalato” così tante emozioni? 

Quest’anno, per lo svolgimento del tema, non avremmo avuto particolari difficoltà: due parole sulla pandemia, due sui fessi che la negano o sui terrapiattisti – viene naturale accoppiare gli stupidi del villaggio globale – senza tacere delle guerre, o delle migrazioni di poveri disgraziati che vengono qua per non morire a casa loro, nella vana speranza che “nel mare non ci siano i coccodrilli”, giusto per citare il magnifico libro di Fabio Geda. 

Purtroppo i coccodrilli ci sono, solo che hanno due zampe, spesso non stanno al mare ed indossano la cravatta. Lo so che la battuta è scontata, ma lasciatela qui lo stesso. Ogni tanto emerge il mio animo polemico.

Ed ancora, come non ricordare gli incendi in Australia che hanno ucciso più di 500 milioni di animali, il black lives matter, la distruzione di Beirut, la giovane Greta inascoltata profeta di un mondo che sembra avviarsi verso il proprio armageddon.

Un disastro dietro l’altro. Per dirla con la mia amica Rossana: adesso pretendo le cavallette!

Insomma, un po’ come quando Amalia, nella scena che chiude “Napoli Milionaria” si rivolge, senza speranza, a Gennaro:

Come ci risaneremo? Come potremo ritornare quelli di una volta? Quando?’. 

E, come vi dicevo, ci ho pensato al lungo. Al di là di retorica, anche se questo pezzo così malamente scritto sembra finora esserne impregnato come in un blog di terz’ordine, ho trovato che la risposta è venuta da un ragazzino, un “moccioso” nigeriano di nome Anthony Mmmesoma.

Lagos, città della Nigeria con 16 milioni di abitanti è costruita sulla sabbia. Letteralmente: per costruire le stamberghe dove ospitare i poveri della città – e sono tanti – si è fatto ricorso alla sabbia del mare.

La sabbia ha un problema: se piove si scioglie. E la Nigeria è uno dei paesi che – a causa del cambiamento climatico provocato dalla intransigenza dei paesi “ricchi” – è continuamente soggetta a piogge torrenziali, tempeste e uragani: disastri ambientali che rischiano di far scomparire la città sotto una coltre d’acqua, nonostante la mostruosa barriera che il governo vuole realizzare per proteggere la città stessa.

Piove. Piove sempre.

Piove sui quartieri poveri, piove sulle lamiere, le strade si riempiono di fango, mancano le scarpe, chi può scappa.

Ma Anthony balla.

Senza scarpe, sotto la pioggia. In mezzo al fango.

Lui balla.

Perché è un bambino ed i sogni di un bambino, si dice, vanno assecondati fino in fondo e Anthony ha grandi sogni. Vuole diventare un ballerino. In Nigeria, senza scarpe.

Perché quando non si ha nulla l’unico appiglio è la bellezza, e la danza è bellezza pura. 

Perché la danza è vita. 

scaricato dal web

Capita che un giorno qualcuno passi di lì e lo riprenda con il telefonino. Il video, come spesso accade in questo strano “ambiente” dei social, diventa virale e tutto il mondo scopre il bambino che balla.

Capita poi che Fade Ogunro, anche lei nigeriana, ballerina, show-girl molto conosciuta nel suo Paese, guardi quel video, e si ricordi che i sogni di un bambino, come si dice, vanno assecondati fino in fondo. Perché anche lei è stata bambina. In Nigeria. Anche lei ballava.

E dunque, d’accordo con la Leap of Dance Academy, la scuola di Anthony, decide di pagare al ragazzo gli studi perché “non può essere sempre notte”.

Anthony adesso ha le scarpe ed un tetto. I sogni, qualche volta, si realizzano.

Ecco cosa rimane del mio 2020: un bambino che balla.
Ed ecco il 2021 che Vi auguro, che Vi auguriamo, Felicissimi: La notte, prima o poi, passerà. 

Gennaro intuisce e risponde con il suo tono di pronta saggezza: ‘S’ha da aspettà, Ama’. Ha da passà ‘a nuttata’“.

Note:

La storia ‘forse’ l’ho romanzata un pochino, ma mica tanto: Anthony è arrivato primo al Concorso internazionale di balletto sudafricano. Anche grazie a ciò, ha ottenuto una borsa di studio all’ABT Jacqueline Kennedy Onassis School of Dance di New York. Alle spese provvederà, appunto, Fade Ogunro insieme alla Leap of Dance Academy.

Mentre scrivo, il primo camion con il suo carico di speranza è appena giunto allo Spallanzani di Roma e da domani si comincerà la vaccinazione.

foto dal web

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