La Pensilina rossa 1522

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Seguiamo da tempo l’Area dedicata al valore delle donne contro ogni forma di violenza che si trova in Via dell’Autonomia Siciliana al civ. 138.

Verifichiamo il perdurare del vandalismo e dei danneggiamenti che questa area subisce con una certa ciclicità.

Abbiamo più volte parlato con Emilio Corrao, autore e promotore di detta area su come poter risolvere questo problema ed abbiamo pensato a questa lettera aperta.

Ill.mo Presidente

VIII Circoscrizione

Comune di Palermo

Avv. Marcello Longo

Spett.le Consiglio VIII Circoscrizione

Comune di Palermo

OGGETTO: AREA DEDICATA AL VALORE DELLE DONNE CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA via dell’autonomia siciliana 138

Ill.mo Presidente,

lo scrivente Emilio Corrao, nato a Palermo il 12/07/1972 e residente a Palermo in Largo Giuseppe La Loggia 4, è autore e promotore della prima area integralmente dedicata al VALORE DELLE DONNE CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA, sulla quale è presente anche la prima PENSILINA ROSSA (fermata di autobus dismessa) che espone il numero antiviolenza e antistalking 1522. La pensilina oggi è corredata da due pannellature gemelle che raccontano la storia di cinque donne vittime della strage di via D’Amelio del 1992.

L’area è dedicata a cinque donne che per età anagrafica rappresentano ognuna un modello al quale ispirarsi, dalla più giovane alla più anziana, donne vittime dirette e indirette della strage mafiosa di via D’Amelio e cioè Rita Atria, Emanuela Loi, Rita Borsellino, Agnese Piraino Leto e Maria Pia Lepanto.

Si precisa che la pensilina rossa 1522, sita all’ingresso di via Mariano D’Amelio, è ormai inserita all’interno del percorso del turismo della legalità anche dall’associazione LIBERA, che è tra le promotrici dell’area.

L’area è stata restituita alla città nel 2021 alla presenza delle autorità cittadine dopo un intervento di rigenerazione urbana a carico del Comune di Palermo, ma oggi rischia di tornare al suo degrado originario a causa degli incivili raid vandalici che la prendono di mira già dal giorno dopo la sua stessa inaugurazione.

Ci chiediamo perché questa struttura subisca continui raid vandalici. Forse perché parla di violenza sulle donne e nello specifico della violenza del sistema mafioso? Non credo esistano area comunali così prese frequentemente di mira come l’AREA DEDICATA AL VALORE DELLE DONNE CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA.

Il 30 giugno 2023 rinveniamo per l’ennesima volta la distruzione di uno dei due pannelli gemelli (ndr – viene vandalizzato sempre lo stesso). Per questo mi permetto di riportare alla memoria la frequenza degli ultimi raid vandalici del 2023: il 16 gennaio 2023 dopo l’arresto del latitante di mafia Matteo Messina Denaro rinveniamo l’occhio bruciato di Rita Borsellino su un pannello e l’occhio bruciato di Maria Pia Lepanto sul secondo pannello. Rita e Maria Pia sono rispettivamente la sorella e la madre del giudice Paolo Borsellino; il 03 aprile 2023 un bambino distrugge a calci la pannellatura sotto un albero di arance amare dedicata ad una donna dell’Azione Cattolica; il 30 giugno 2023 rinveniamo il solito pannello gemello con una lunga lesione, una frattura ormai tipica che lasciamo così a futura memoria, che però non suscita indignazione istituzionale se non per le persone che vivono il territorio che manifestano la loro solidarietà. Ormai anche la stampa ha perso l’interesse ad informarci sui raid vandalici. Sono personalmente stato sospettato dei danneggiamenti a scopo pubblicitario, ma ho ampiamente dimostrato anche alle forze dell’ordine la mia estraneità con dei video. Il 28 settembre 2023 il pannello fratturato lo rinveniamo definitivamente rotto in più pezzi sparsi per strada. Il nostro presidio cittadino prosegue e il 25 Novembre 2023 con un flash mob al semaforo autorizzato anche dalla DIGOS, e co-organizzato con l’accademia PAS di Palermo, abbiamo raccolto dagli automobilisti sensibilizzati la cifra utile per ripristinare il pannello e proteggerlo con due lastre di policarbonato trasparente. A nulla è valso però l’impegno profuso dal 2021 a oggi da parte della cittadinanza attiva e dello scrivente che mettendo mano al portafogli ci siamo fatti carico di pulizie straordinarie (deiezioni animali, sacchi di immondizia e rifiuti provenienti dalle attività di ristorazione presenti in largo Giuseppe La Loggia) e ripristino delle pannellature più volte vandalizzate, perché il 6 marzo 2024 rinveniamo lesionato il pannello gemello che ancora oggi riporta lo sfregio all’occhio della madre di Paolo Borsellino, Maria Pia Lepanto. Un pannello che dal 2021 non era più stato oggetto di raid vandalici e che viene preso di mira dopo che abbiamo protetto con due lastre di policarbonato trasparente il primo.

Per il suo alto valore simbolico, il 25 novembre 2023 la PENSILINA ROSSA 1522 con PANCHINA viene replicata a Malegno, che riconosce la nostra come la prima pensilina d’Italia.

https://www.bresciaoggi.it/territorio-bresciano/valcamonica/malegno-inaugurata-pensilina-rossa-contro-violenza-di-genere-e-la-seconda-in-italia-1.10419254

Per questi e altri motivi non qui specificati si rende necessario:

  • calendarizzare la pulizia e cura del verde urbano presso la prima area dedicata al valore delle donne contro ogni forma di violenza in oggetto;
  • predisporre un servizio di ronda dinamica da parte della polizia municipale volto alla prevenzione dei numerosi raid vandalici diretti all’area e nello specifico alle pannellature installate nella PENSILINA ROSSA 1522 con PANCHINA ROSSA.
  • predisporre un servizio dinamico volto a sensibilizzare i conduttori di cani a raccogliere le deiezioni che ostacolano, sporcano e impuzzano l’area dedicata al valore delle donne oggi meta del turismo della legalità provenienti da ogni dove e che usufruiscono dell’area come prima sosta e briefing prima di accedere in via d’amelio. Ricordo che le pannellature presenti nell’area sono utilizzate come totem informativo.
  • predisporre un servizio dinamico con breve sosta della macchina di servizio dei vigili urbani davanti la pensilina rossa 1522 (di solito si fermano davanti all’Agenzia delle Entrate Riscossione su largo giuseppe la loggia 4) con l’intento di evidenziare non l’abbandono istituzionale ma la sua attenzione a chi non raccoglie le deiezioni animali, a chi lascia i sacchetti d’immondizia e a chi attua i suoi raid vandalici.
  • ripristinare l’ennesimo pannello vandalizzato proteggendolo tra due lastre di policarbonato trasparente così come fatto con il suo gemello (dal 2021 lo scrivente con l’aiuto delle associazioni di volontariato e della cittadinanza attiva ha provveduto di tasca propria alla cura e al ripristino delle parti continuamente danneggiate, ma adesso serve un segnale istituzionale che manifesti l’attenzione a un bene di tutti).

Si chiede, quindi, al Presidente e al Consiglio dell’VIII Circoscrizione di farsi carico di quanto sopra rappresentato direttamente per quanto di competenza e segnalando le ulteriori necessità all’amministrazione comunale affinché vi provveda, promuovendo anche la presenza delle istituzioni comunali quando sarà ripristinata la nuova pannellatura.

Nel restare fiducioso in un pronto intervento, l’occasione è gradita per porgere

Cordiali saluti
Emilio Corrao

con le associazioni

  • MEZZOCIELO,
  • EMILY,
  • MOVI PALERMO,
  • ACCADEMIA PAS,
  • PALERMO FELICISSIMA

Segue breve descrizione dell’area 

  • Prima Area dedicata al Valore delle Donne contro ogni forma di Violenza:
  • Ideatore del Progetto: Emilio Corrao
  • Associazioni coinvolte: Emily (Referente Miulena Gentile),
  • Mezzocielo (Adriana Palmeri)
  • Libera (Piera Fallucca)
  • Centro studi Paolo e Rita Borsellino (Vittorio Teresi)
  • Democratica Palermo (Emilio Corrao e Massimo Riccobene)
  • AGESCI Palermo Conca d’Oro (Davide Carelli e Gerlando Giaccone)
  • Città/Comune: Comune di Palermo
  • Partecipate
  • Comune di Palermo: AMAP Palermo (per installazione e fornitura della fontana)
  • AMAT Palermo (pitturazione di rosso della panchina rossa e )

Il progetto dell’area dedicata al Valore delle Donne contro ogni forma di violenza nasce ufficialmente 09 ottobre 2021 in via Autonomia Siciliana 138 alla presenza delle autorità comunali, società partecipate, rappresentanti di associazioni, e cittadini che possono accorrere spontaneamente.

L’area rientra in un progetto di partecipazione comune e attiva della cittadinanza che ha come obiettivo la rigenerazione urbana.

Nello specifico l’area è uno spartitraffico che prima del 2021 era oggetto di atti vandalici e degrado urbano. Era ormai ridotta a ricettacolo di rifiuti e il marciapiedi era divelto dalle radici degli alberi. La stessa pista ciclabile era ormai impraticabile a causa del percorso sconnesso e infestato dalle erbacce.

Il pedone era costantemente in pericolo perché costretto ad attraversare l’ampio passo camminando per strada o se si serviva dello spartitraffico il rischio era quello di inciampare sul marciapiede divelto, cosa che purtroppo si è ripetuta più volte nel tempo.

L’area, ovvero questo spartitraffico ai miei occhi non era più la ragione dell’infortunio dei passanti, ma era diventata l’oggetto di una violenza continua che faceva capo nell’incuria amministrativa perché il comune non ha più operato nessun tipo di manutenzione. Violenza urbana perché i conduttori dei cani usavano l’area per fare defecare i propri animali senza curarsi di raccogliere gli escrementi. Inoltre l’area era diventata una discarica abusiva, un luogo dove un pezzo di carta in più o uno in meno non avrebbe fatto la differenza e questo nelle mentalità contorte né giustificava anche il conferimento di vasche da bagno, eternit e quant’altro la gente aveva necessità di disfarsi. Erano capaci di compiere lo sforzo per raggiungere lo spartitraffico dove cestinare abusivamente i propri rifiuti ma non erano capaci di percorrere l’ultimo miglio per conferire nell’apposita area comunale i rifiuti ingombranti senza nessun onere da pagare.

Ma lo spartitraffico ha anche un alto valore simbolico perché per sua natura ci chiede “da quale lato della strada vogliamo stare? Quale percorso vogliamo intraprendere?

Così decido di stare dalla parte della vittima, dello spartitraffico. Ho maturato l’idea che era necessario offrire al mio prossimo un’altra prospettiva dell’area. Questo poteva avvenire solo da attraverso un progetto di riqualificazione che fu proposto verbalmente al Comune di Palermo che lo fa immediatamente suo. Il Comune di Palermo comprende da subito la necessità intervento anche per il valore simbolico che l’area assume, dato che si trova all’ingresso di quello che fu il “teatro” della Strage di via d’Amelio dove persero la vita Paolo Borsellino e i suoi agenti di scorta che qui nomino quali Agostino Catalano, Claudia Traina, Emanuela Loi, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.

Ecco che il Comune di Palermo si pone in una condizione di ascolto dello scrivente e delle associazioni che lo stesso coinvolge e che aderiscono immediatamente. Il Comune di concerto con l’ufficio tecnico ha verificato su ogni proposta il suo grado di fattibilità.

Siamo tutti consapevoli della terribile condizione in cui vive ogni donna, come qualsiasi altro essere vivente che subisce violenza, dopo che questa si è palesata ed esaurita. La vittima viene vista non più come l’oggetto del desiderio ma come materiale di scarto. Sulla base di questo enunciato il mio obiettivo in fase di costruzione dell’area è stato quello di dare nuova vita a ciò che veniva visto come qualcosa da scartare dopo il suo uso o abuso. Ecco che “l’oggetto dell’abuso” non è più “pietra di scarto” ma “pietre di inciampo”!

Il 09 ottobre 2021 si è inaugurata l’area con le seguenti caratteristiche:

L’area spartitraffico ci pone costantemente la stessa domanda: da quale lato della strada preferiamo stare? Da parte stare?

L’area calpestabile dello spartitraffico è il luogo della memoria da preservare e tramandare.

Il suo arredamento ambientale è fonte di stimolo continuo e quindi:

il masso caduto giù dal monte pellegrino, il maso scartato dal monte che sovrasta la citta di Palermo, da pietra di scarto oggi rappresenta la solidità del valore di ogni donna.

Il Comune ha dovuto abbattere un pino che rischiava di cadere sui passanti. Le associazioni ambientaliste gridano allo scandalo. Avremmo già dovuto installare un albero di arance amare, specie endemica. Così abbiamo deciso in corso d’opera di installarne due, perché gli alberi di arance amare, con i suoi frutti ricordano la capacità delle donne di generare la vita dal proprio grembo. Gli alberi sono stati donati dall’Azione Cattolica Provincia di Palermo (presidente Giuseppe Bellanti. Questa è un’altra associazione che si unisce a noi in corso d’opera) in memoria di due loro attiviste. Inoltre abbiamo voluto esprimere l’idea che per ogni vita spezzata il nostro impegno deve volgere a salvarne un’altra, un’altra e un’altra ancora, in un ciclo continuo.

L’installazione della fontana con lo sgorgare della sua acqua ricorda la vita che scorre.

I due alberi di pino rimasti e che sovrastano l’area ci suggeriscono la protezione che ognuno di noi deve alle fasce più deboli.

Ultima, ma non per ultima è la PENSILINA ROSSA 1522, fermata dell’autobus. Prima in Italia e anch’essa frutto di rigenerazione urbana. Ma non ci siamo accontentati solo di questo.

Abbiamo chiesto e ottenuto che la fermata dell’autobus riportasse un solo numero il 1522 con su scritto non sei sola. Essa è la prima fermata d’Italia (e forse del mondo) contro la violenza di genere, caratterizzata appunto da una pensilina dipinta di rosso con su esposto il numero 1522 con la dicitura così come prescrive la nota ministeriale e panchina rossa.

La seconda pensilina rossa 1522 si trova in Valcamonica realizzata a modello di questa.

Il progetto chiede la massima diffusione della pensilina rossa 1522 con panchina sperando di riuscire a far partire un camper mobile per sensibilizzare il territorio e le anime delle persone toccando ogni luogo che ha aderito a questa iniziativa umana e sociale.

L’area dedicata al valore delle donne contro ogni forma di violenza si trova all’ingresso di via Mariano d’Amelio. I pullman si fermano qui. Ed è da qui che scendono le scolaresche per dirigersi in via d’Amelio. È qui che ogni persona può meditare di chiedere aiuto per sé o per chi le sta vicino. E perché no! Anche i compagni possono stimolare la compagna vittima di violenza alla denuncia magari accompagnandola.

Nello specifico l’area è dedicata al valore delle donne vittime dirette e indirette della strage di via d’amelio che per data la loro età rappresentano le cinque fasi di crescita di ogni donna:

Rita Atria (“a picciridda” la bambina, giovane collaboratrice di giustizia che muore dopo la morte di Paolo Borsellino);

Emanuela Loi (la giovane donna, prima poliziotta a morire per strage di mafia e con Paolo Borsellino);

Rita Borsellino (la sorella del giudice Paolo Borsellino, attivista italiana leader della società civile);

Agnese Piraino Leto (moglie di Paolo Borsellino).

Maria Pia Lepanto (la mamma di Paolo Borsellino)

La targa intitolata a loro riporta la seguente iscrizione:

Dedicato a: Emanuela Loi, Rita Atria, Maria Pia Lepanto, Agnese Piraino Leto, Rita Borsellino… e a tutte le DONNE che emancipando sé stesse hanno tracciato il cammino per la realizzazione della democrazia, la giustizia, la libertà.

La PENSILINA ROSSA 1522 con PANCHINA ROSSA è il simbolo della vita che scorre, che si muove. Rappresenta la dinamicità degli incontri ad una fermata di autobus, sotto la pensilina seduti su una panchina. Perché è dall’incontro che si può sviluppare massa critica e solidarietà sociale. Essa è la rappresentazione della dinamicità della stessa vita contro ogni forma di violenza ed oppressione.

Dopo l’abbandono delle truppe americane dall’Afghanistan nell’area ho installato la sagoma di una donna afghana con bambino. Qui si richiamano forti i diritti negati delle donne e dei bambini in territorio di guerra. Questa installazione è maledettamente attuale anche oggi perché ricorda la guerra in Europa che rischia di trasformarsi in conflitto mondiale e adesso anche la guerra nella striscia di Gaza.

In conclusione ritengo che i maggiori responsabili della violenza sulle donne sono gli uomini e in quanto tale mi sono interrogato e ho ritenuto doveroso dovere dare un esempio positivo a me stesso e agli altri uomini. Confido possa essere una risposta rassicurante e fiduciosa verso il futuro per tutte le donne anche se sono consapevole che questa non è la risposta risolutiva alla globalità del problema, ma è un punto di inizio dal quale poter cominciare a ridisegnare il nostro futuro, insieme.

Palermo 09/10/2021

Emilio Corrao


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