Salvo Piparo: la leggerezza come metodo per infondere la cultura.
Ormai la prof.ssa Crivello, che noi ci ostiniamo a chiamare Rosanna, è una felicissima “peggio” di noi. Quando noi dormiamo arriva lei e ci “sfrantulia” perchè noi siamo i soliti siciliani annacusi (dal greco “nake”, culla, cioè ci culliamo attipo i picciriddi in braccio alle mamme)(1) e lei con noi fa come la signorina Rottenmaier con Heidi (il tuo nido è sui monti) .
No, lei una ne pensa e cento ne fa. Fossero tutt* (ormai “m’insignavo” questo trucchetto per non scontentare nessuno…) come lei!
Tutto questo per dire che ogni giorno ci propone cose nuove, ma quando ci proponette … propose… propocque … quando ci chiese se volevamo un incontro con Salvo Piparo ovviamente ci piacque moltissimo e non potettimo dire che sì.
ohibò!
E, scherzi a parte, Salvo è (mi permetto di dirlo) un amico che si è subito prestato a questo “scambio” con noi e che in un pomeriggio palermitano di fine febbraio ci ha stregato con le sue storie, i suoi cunti, le sue parole scordate.
Se l’idea era di parlare del suo libro, questa idea si è persa per strada: la chiacchierata si è tramutata in un fiume in piena che ci ha travolti e ci ha commossi oltre ogni dire.
Non perdo ulteriore tempo nella descrizione di ciò che ci siamo detti. Tutta l’intervista è nel link più sotto… Non sono i soliti “tre minuti” di Palermo Felicissima ed i suoi racconti, stavolta l’abbiamo pubblicata tutta (abbiamo provato ad accorciarla ma ci siamo accorti che “manco” una parola era fuori luogo, fuori contesto)
Ed è uno spettacolo.
Grazie Salvo, e grazie Rosanna per questa opportunità.
(1) no, niente, era per fare vedere che siamo studiati pure noi…
per saperne di più su Salvo Piparo, ecco il link al suo sito internet: