“Acchianata a S. Rosalia”

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Il 4 Settembre è S. Rosalia che per noi palermitani è equivalente all’acchianata (salita) dalla Santuzza.

L’acchianata a S. Rosalia è il pellegrinaggio in segno di devozione alla Santa.

L’acchianata è senso religioso, è folclore, è speranza, è appartenenza.

L’appartenenza potrei meglio definirla come fatto storico e fatto sociale insieme.

Fatto storico perché la storia di Rosalia Sinibaldi è alquanto interessante e sociale perché riunisce qualunque tipo persona.

La bellezza dal punto di vista strettamente estetico di questo percorso, dove le persone si ritrovano a camminare è affascinante. Il percorso già di suo è molto bello, con un panorama meraviglioso. Più si sale, più la veduta è accattivante.

L“acchianata” viene fatto per due ordini di motivi o per ottenere una grazia o per ringraziare per la grazia ricevuta.

Solitamente le grazie richieste sono o per motivi di salute, o per motivi di lavoro, o per motivi d’amore ecc ecc. Al santuario si trovano tantissimi ex voto con apposto sopra un nome, un simbolo, un’iniziale ecc. Le forme sono di vario genere dal cuore, al volto di una bambina, un piede, una mano, un animaletto ecc.

Ci sono 4 tipi diversi di ex-voto.

Ex-voto suscepto: il bene materiale è offerto come ringraziamento per un desiderio esaudito o un impegno preso.

Ex-voto propriziatorio: si tratta di un ex-voto destinato a sostenere una richiesta a una divinità, un santo o una santa.

Ex-voto gratulatorio: il dono è fatto per semplice devozione e serve a ringraziare una grazia ottenuta.

Ex-voto surrogatorio: ricorda il ricordo della divinità invocata, in attesa che il desiderio si realizzi.

In conclusione “Viva Palermo e Santa Rosalia”.

Antonella Ferraro

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