Cittadinanza onoraria di Palermo alla scrittrice siriana Samar Yazbek

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La storia di questa donna mi ha portato ad una riflessione profonda  ed ad una verità sconcertante.

Penso sia capitato un po’ a tutti noi di prendere coscienza di un fatto scomodo, che in qualche modo rifiutavamo, mettendo la testa sotto la sabbia pur di non affrontare la questione!

Sia che si trattasse di problemi personali che di problemi “sociali”.

Ho capito o forse ho ammesso a me stessa che tutto questo parlare della Siria, Damasco, Aleppo ecc. non era realmente un problema degli “altri”, una cosa che non potesse appartenermi.

Credevo che potessi essere in pace con me stessa guardando i telegiornali, leggendo qualche articolo (senza mai andare al cuore della storia), o commentando stupidamente che: “realtà lontana dalla nostra”.

Insomma il solito atteggiamento banale, scostante, lontano e menefreghista che spesso ci accomuna!

Trovo che la forza, il coraggio e la determinazione di Samar sia lontano mille miglia da noi, dal nostro intendimento di sacrificio, dal nostro modo di intendere l’impegno sociale.

In breve penso che le scelte fatte da una donna come lei (e sicuramente da tante altre), non possa essere compreso in pieno da noi donne occidentali abituate a vivere senza alcun bisogno di nascondersi, senza alcun bisogno di dover lottare per le proprie idee, senza alcun bisogno di dover andare in esilio,  senza alcun bisogno di dover scappare per salvarsi!!!!!


Vi riporto qui di seguito degli stralci che ho trovato magnifici sia per i contenuti che per i messaggi.

Questa è parte della storia di Samar Yazbek:

È riuscita a scappare dalla Siria dopo mesi di proteste e speranze, poi di interrogatori, minacce di morte, rabbia e paura soprattutto per la figlia diciottenne fuggita con lei. E giura che non ci metterà più piede fino a quando «il regime non cadrà», dice ripetendo inconsapevolmente lo slogan di tutte le rivolte arabe: al shàb yurìd isqàt al nizàm, il popolo vuole che cada il regime.

«Ma non mi considero in vero esilio, perché la fine di Bashar Al Assad non è lontana e io tornerò, insieme alle migliaia di esuli siriani che da decine di anni, da quando il padre Hafez andò al potere, attendono che l’incubo finisca. Altre volte avevo lasciato il mio Paese ma sono sempre rientrata, ricominciando a lottare. Questa volta troverò una Siria libera», aggiunge da Parigi, dove è arrivata in luglio grazie all’aiuto di amici e a un visto francese. Samar Yazbek, 41 anni, è giornalista, sceneggiatrice per cinema e tv, soprattutto scrittrice. Nota in patria e all’estero per il suo impegno contro i tabù sociali e politici, per i suoi libri coraggiosi.

Romanzi solo in apparenza intimi: intrecciati ai racconti di relazioni spesso drammatiche,mille accenni raccontano più di tanti reportage.

 

 

……e ancora una descrizione romantica e appassionata di una Damasco che non c’è più:

 

 

Damasco è bellissima, è magica, ti incanta.

Prima che scoppiasse il conflitto la città vecchia di Damasco era un punto di incontro di culture e tradizioni, si organizzavano concerti con artisti anche di fama internazionale, ospitava il festival del jazz e l’opera, la gente amava andare all’opera.

Ciò che mi colpiva dei siriani era la loro voglia di uscire e di vivere momenti conviviali, tutti insieme.

Un altro fattore sorprendente era l’abitudine di recarsi all’hammam, il bagno turco. Era una tradizione stupenda, secondo me, un momento per rilassarsi e recuperare energie, anche questa accessibile a tutte le «classi sociali» in quanto i prezzi erano totalmente abbordabili, in modo da lasciare spazio a tutti per quei momenti di pace e relax.

Io non avevo paura di camminare da sola di notte per la città. Mi piange il cuore quando penso che Palmira è stata distrutta, che il Suk più antico del mondo di Aleppo non esiste più e che non sarebbe più possibile staccare la spina per qualche ora all’hammam».
Una visione nostalgica per quanto meravigliosa, un paradiso perduto nella sanguinosa guerra, una Siria bucolica in mezzo alle macerie odierne.
Ciò che rimane è chiedersi se risorgerà mai dalle ceneri la Siria di quei tempi.
E non perdere la speranza.

2 pensieri riguardo “Cittadinanza onoraria di Palermo alla scrittrice siriana Samar Yazbek

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