ERAVAMO LIBERI E FELICI E NON LO SAPEVAMO! di Marina Paleologo
Cronaca di una bella mattina di sole.
1 marzo 2020. Domenica.
Un po’ depressa mi forzo ed esco.
Mi vesto carina, voglio godermi questa bellissima giornata di sole. Salgo in macchina e mi dirigo verso il centro. Compro una bambola per la mia nipotina. Poi, in un grande magazzino, le prendo alcuni vestitini. Trovo tanti commessi gentilissimi.
Mi sento bene. Ho poca voglia di tornare a casa.
La giornata è splendida. Il sole riscalda il corpo e l’anima. La strada è piena di gente spensierata.
Una giovane ragazza, con i capelli lunghi e biondi, mi ferma. Si chiama Chiara. Accanto a lei c’è Lele. Mi propongono una donazione per una nota fondazione. Oppongo resistenza, poca. Sostengo già altre associazioni.
Chiacchieriamo.
È come se tra noi si fosse stabilita un’intensa. Lele è molto bravo. Firmo per una piccola donazione al mese. Ci abbracciamo e mi salutano chiamandomi per nome.
Mi sento leggera.
Faccio alcuni passi e mi sento chiamare.
È Malik, me lo dice lui, un ragazzo del Senegal che vende libri che parlano dell’Africa. Compro un libro da leggere alla mia piccola. Parliamo a lungo di tante cose. Mi racconta della sua terra, della sua gente.
Quando ci salutiamo mi chiede se può abbracciarmi. Lo facciamo e io ritorno a casa con gli occhi e il cuore pieni.
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Passerà solo qualche giorno e ci ritroveremo confinati in casa.
Foto copertina di Anna Shvets da Pexels
Foto articolo Marcello Mussolin