Il Mare a colori. L’ecomuseo 38nord di Partinico

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Primo pensiero: che c..osa ci fa un museo, anzi un ecomuseo dedicato al mare a Partinico?

Secondo pensiero: andare, andare sempre perché non si può mai sapere.

La prima domanda è la più piena di pregiudizi, ovviamente. E, riflettendoci, figlia di quel pensiero, o meglio di quella “inazione” che ha portato, o giustifica, il climate change di cui tutti parliamo ma di cui nessuno – salvo gli addetti ai lavori – sa realmente nulla, specie sugli effetti terribili che stanno portando allo sconvolgimento del mondo.

La seconda implica un ragionamento più personale. Io vado sempre (o quasi) quando mi invitano. Il mio concetto è “non si può mai sapere” cosa può accadere.

In questo caso mi è successo di conoscere Achille. Per essere esatti, il termine corretto sarebbe “sono stato travolto da” Achille. E ancor più correttamente, ho conosciuto un sacco di gente come lui, tutti entusiasti come i bambini a Natale.

Achille Zaoner è un imprenditore, uno di quelli i cui curricula occupano più pagine di una tesi di laurea. Italiano, vive da 30 anni in Brasile dove ha promosso e realizzato, tra le altre cose, Il progetto Iemanja “A picture for Tomorrow” (c’è il video più sotto, vi consiglio di vederlo) per “monitorare la qualità dell’ acqua e poter creare dei registri che possano aiutare gli scienziati gli studiosi di tutto il mondo a seguire i cambiamenti del ‘ecosistema e climatici” (riprendo dal sito), grazie anche all’aiuto di speciali Mini ROV elettrici (Remotely Operated Vehicle, sottomarini a comando remoto). I dati così raccolti vengono messi a disposizione sul sito www.oceanlifedata.info in modo da creare una rete mondiale che si occupi della salute del mare, perché, come ci racconta Achille

Dalla prima volta che abbiamo messo la maschera sott’acqua, dal primo giorno che abbiamo acceso la videocamera abbiamo visto i colori. La nostra mission oggi è fare vedere ai nostri figli questi colori.

Il mondo non è solo nostro, è di tutti.  E’ dei nostri figli, è degli animali che lo abitano. Anche loro hanno il diritto di viverlo,  ma noi ce ne siamo scordati, pensando di essere i re del mondo, e fare quello che vogliamo. Non è vero. Loro ci aiutano perché siamo incapaci di vivere senza di loro. L’acqua è il bene  più prezioso. Il nostro corpo è composto all’85% di acqua. Noi dobbiamo apprendere a rispettarla.

Questa è veramente la nostra missione, perché chi conosce comincia ad amare.

Dallo sviluppo di questo progetto nasce dunque l’idea dell’ecomuseo di Partinico, anzi, Ecomuseo 38Nord, posto invero insolito ma non per i promotori:

Marcello Mussolin per Palermo Felicissima

Perché Partinico? Partinico è equidistante da molti punti nevralgici dalla Sicilia, aeroporto compreso. Ma soprattutto a Partinico non c’è NULLA, e dove non c’è nulla è più facile creare perché non c’è un passato specifico, tradizioni ed energie politiche che vanno contro. Ma non è solo questo.

La nostra idea è crea un HUB fra mare, montagna, Aree Marine Protette (*)  e punti turistici in modo da costituire una banca dati, sulla scorta del progetto Jemanja, fruibile dagli studiosi e dagli scienziati di tutto il mondo.

L’esperienza sarà ripetuta in tanti altri posti. Un ecomuseo sarà creato a Favignana, in modo da avere collegamenti elettronici e di dati anche in quella struttura.

Tra l’altro, mentre parliamo, sul video si susseguono gli interventi in collegamento da mezzo mondo, in particolare dal Brasile, con l’Università che ci ha aiutato a creare molta parte biologica di questi sistemi biologici/informatici e dall’Inghilterra, con la responsabile della biologia marina di Brighton.

(*) in Sicilia le Aree Marine Protette sono 7:

Capo Gallo/Isola delle femmine, Isole Egadi, Capo Milazzo, Isola di Ustica, Isole Ciclopi, Isole Pelagie, Plemmirio

 

Il museo, che ha chiaramente anche scopi didattici, sarà aperto al pubblico, alle scuole, alle rassegne, alle mostre ed ai convegni (potevamo come Palermo Felicissima non ipotizzare un connubio tra la sensibilità ambientalistica dei nostri felicissimi e le finalità del laboratorio?)

 E’ una piccola pietra, ci dice Achille, un nuovo inizio: Guardiamo al futuro!

 

“Perdo” ancora tempo nel dirVi che il museo è anche in prima linea per la tutela e la salvaguardia delle antiche leggende e delle tradizioni della Sicilia, dalla  bellissima principessa libanese che, per l’appunto, diede nome alla nostra terra, al mito di Aretusa.

 Mi sa, ho detto agli autori, che ruberò quanto prima queste storie, che nel nostro blog ci stanno precise precise…

 

Per tutto il resto vi rimando ai vari link che ho buttato qua e là

 (foto mie salvo dove indicato)

Ecomuseo 38Nord: https://www.ecomuseo38nord.com/EcoMuseo38Nord/web/

AMP di Sicilia: https://gis.osservatorioturistico.sicilia.it/portal/apps/Cascade/index.html?appid=77b6ce1f6a434dbbbe6c5ce15d3e8444&autoplay

Ah, dimenticavo. Ovviamente Partinico si trova sul 38mo parallelo…

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