U piscipagnu, di Riccardo Quadrio

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Finite le ferie, vorrei parlare del “piscipagnu”.

Correva l’anno 1970 d.C. quando, all’età di sei anni, ebbi modo di apprendere che il Sig. Mario Cusimano, falegname di fiducia di mio papà (colgo l’occasione per dedicare un pensiero ad entrambi), avrebbe realizzato gli infissi e le porte dello studio utilizzando il “piscipagnu”.

Ebbi intuizione che doveva trattarsi di un legno durissimo e particolarmente resistente, visto che veniva utilizzato anche per la costruzione di imbarcazioni, cosí come disse il Sig. Cusimano (a garanzia del materiale da lui scelto).

Ricordo che mi piaceva, di tanto in tanto, andare con papà ad osservare il proseguire dei lavori, in quell’impolveratissimo ed affascinante laboratorio di Corso dei Mille, quasi all’altezza della chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi (all’epoca, estrema periferia… che a uno magari gli pareva di essere finito in provincia di Messina…)

Ma solo quando, anni dopo, cominciai a dilettarmi in piccoli lavori di restauro collegai il “pino pece” o, meglio, il “pitch pine” al palermitanissimo “piscipagnu”… 

Riccardo Quadrio

U piscipagnu, di Riccardo Quadrio

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