“Tascio” e “Gargio” in palermitano: qual’è la differenza?

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Si penserebbe mai che, ancora oggi, alcuni modi di dire nel gergo dialettale comune palermitano derivino dall’Inglese?

E’ noto dalla storia che la presenza inglese in Sicilia e a Malta inizia già dalla III Crociata di re Riccardo Cuor di Leone.

Tuttavia gli impulsi economici e politici del governo inglese in Sicilia si manifestano a partire dalla fine del ‘700 e per tutto nell’800 a causa della situazione Napoleonica.  Molte famiglie nobili inglesi si trasferiscono in Sicilia e vi dimorano, integrandosi con la cultura locale ed acquisendone immensa ricchezza.

Alcune parole del dialetto corrente ed usato derivano dalla lingua inglese, ovviamente pronunciate come si pronuncerebbero in inglese ma storpiandole. Eccone alcuni esempi:

Tascio (da Trash = spazzatura) [si pronuncia quasi allo stesso modo]:  Il tascio non va confuso con il gargio. Per esempio un tascio percorre l’intera via principale col motorino elaborato, sulla ruota posteriore, ascoltando un cantante neo-melodico, con un borsello di Louis Vuitton, a torso nudo, un paio di Hogan ai piedi e senza casco. Se gli chiedi qualcosa probabilmente risponderà in dialetto e, comunque, senza congiuntivi.

Gargio (da Gorgeous = stupendo/smagliante/elegantissimo) [si pronuncia quasi allo stesso modo]: Un gargio si riconosce per voler esibire apparenza senza sostanza, in modo spesso esagerato e senza gusto, talvolta anche un po’ tascio. E’ un gargio chi compra ed esibisce al disopra delle prorie possibilità ma, spesso, si dice per scherzo ad un amico che ha appena fatto un nuovo acquisto.

Addiccàrisi (da Addiction = assuefazione/dipendenza): Si usa per esprimere il pericolo di una insorgente dipendenza creata da una abitudine. Per esempio, un bambino s’addicca al biberon, se si continua a darglielo per più tempo del dovuto. Oppure, qualcuno s’addiccò al liquore inizialmente usato per riscaldarsi.

Trùbbolo (daTrouble): Si usa per indicare qualcosa di sospetto ed incerto: cose trùbbole!

Brùscia (da Brush = pennello/spazzola): E’ il pennello grosso: “Pìgghia a bruscia ch’avemu a pittare ‘stu muro”. Il pennello da pittore invece si chiama “punzeddu”.

Bossu (da Boss = capo) no comment.

Giòbba (da Job = lavoro) E’ il lavoro guadagnato.

Siccu (da Sick = malato): Non vuol dire esattamente magro, infatti magro si dice “siccu-siccu”, facendo segno col mignolo alzato.  Siccu invece è un tipo scarno di salute incerta, malaticcio.

Se ne ricordate qualcun altro, vi prego di dirmelo.

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