Voglio Vincere (di marcello mussolin)

Irredimibili.

Ho scritto così sul mio profilo facebook stamattina, di fronte all’ennesimo scempio che ha colpito la mia città.

L’ormai quasi inerrestabile serie di vandalismi che da settimane si susseguono mi lascia sgomento. Ieri le scuole Peter Pan (di nuovo!), Falcone (di nuovo!), nei giorni scorsi piazza Pino Puglisi, i Murales dedicati a Falcone e Borsellino, quelli di “Tutto e Niente” a Ballarò, l’albero di Prugger allo Spasimo e chissà quanti altri ancora, non balzati agli occhi della cronaca perché, magari, fuori dai giri ormai consueti di tutti noi.

Vedo silenzio, troppo silenzio. 

Che parla. 

In una terra dove la “meglio parola è quella che non si dice”, dove fa più male la “mezza parola” che un discorso, dove una “taliata” è più eloquente di mille minacce, questi fenomeni – troppo presto o troppo pretestuosamente bollati da alcuni come “goliardate giovanili” – sono messaggi.

Anzi, avvertimenti. 

Il vento è cambiato. Occorre presentarsi ai nuovi padroni, occorre stabilire alleanze. 

Questo silenzio urla. 

Non ho soluzioni, lo so: ho speranze. Irredimibili?

Loro, forse. Noi vogliamo vincere.

(Spero che Salvo e Valentino non se la prendano se “copio” un pezzetto del loro pezzo su Falcone, Borsellino, padre Puglisi e Libero Grassi.)

(S) io sono fiero di essere siciliano perché Falcone, Borsellino, Padre Puglisi sono siciliani 

(V) Io mi vergogno di essere siciliano perché Falcone, Borsellino, Padre Puglisi ERANO siciliani 

(S) io sono fiero di essere siciliano perchè Libero Grassi era fiero di esserlo

(V) io mi vergogno di essere siciliano, perché internamente penso che Libero Grassi se l’è cercata 

……

(S) io sono fiero che averla lasciata questa Sicilia così un giorno potrò dire ai miei figli lo vedi che cosa ti ho risparmiato?

(V) io invece non la voglio lasciare questa Sicilia. Non la voglio lasciare perché voglio vincere.