La Scuola adotta la città: e adesso tutti al Luigi Capuana! di Maria la Bianca

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Se ce la fate, ancora avete tempo domattina (o stamattina, per chi legge Domenica 29 aprile) per fare onore al lavoro e alla gioia degli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Capuana”.

Nell’atrio del plesso “Nicolò Turrisi” sono i bambini di Tiziana, quelli dell’altra quinta, che vi accolgono.

Stavolta tocca a loro andare in scena, benvenuti, signore e signori, merci! By bye!

Se la scuola adotta la città loro hanno fatto della nostra una piccola brulicante città. Cittadini, tutti, senza necessità di un timbro sul documento.

Si sono entusiasmati, impegnati, accalorati. Hanno studiato, visitato, esplorato quella stessa scuola in cui ogni giorno studiano, visitano, esplorano la vita e le relazioni.

E con loro i bambini di Rosella, di Maria Concetta, di Iolanda, di Laura.

Appese a fili sospesi, finestre aperte sul quotidiano rivisitato in arte, le immagini raccolte negli scatti dai loro occhi capaci ancora di meravigliarsi di suoni e sapori noti e sempre nuovi, quelli del Capo, anima e mercato. E

di quest’anima cantano e abbanniano appena un poco più in là i bambini e le bambine di Marina e Angela, a porta Carini. Se ti fai largo tra la folla di clienti locali e comitive di turisti, li vedi, sulla porta della chiesa parrocchiale.

Sono i bambini dell’altra scuola, il Capuana, già meravigliati loro di tanta bellezza svelata a sé e ora anche a noi, visitatori a casa.

Sulla piazza, dove finisce la ressa, sono i ragazzi e le ragazze più grandi, della scuola media, che mantengono il mistero nella grotta dei Beati Paoli e lo aprono in un canto, dietro la bancarella di un ristorante e dei suoi piatti tipici, quelli di una cucina internazionale per il sovrapporsi e l’incrociarsi di popoli e usi.

E poi il racconto di acqua sotterranea che scorre in superficie. Panormus.

È qui che approdiamo tutti, figli generati dalla sua contraddittoria bellezza e da oggi un po’ genitori anche noi, non solo adottivi.

Siamo noi la scuola che adotta la città, rigenerata.

 

 

 

testo e foto di Maria La Bianca

Luigi Capuana

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