l’albero di Natale più br.. BELLO del mondo (marcello mussolin)

Condividi

Una mamma affretta il passo per evitare che il suo ometto si bagni. Neanche uno sguardo frettoloso all’albero di Natale.

E sì che ai bambini piace l’albero di Natale.

Ma questo no. Questo è brutto.

L’albero di Natale più brutto del mondo.

Sento i commenti:

“Finieru  i picciuli”, come quando si esaurisce lo spettacolo di giochi di fuoco e ti rimane dentro quel “tutto qui?” perché ne vorresti ancora.

Ovviamente la colpa è del sinnacollando: “lui sì che il sindaco lo sa fare…” con un sorriso ironico mica tanto velato.

“Un cesso” ho letto da qualche parte. Dov’è la catenella ?

E gli amici, gli amici su feisbuc o wazzap (sì, lo so…): dovreste vedere quello che scrivono … cioè leggere, cioè… insomma dateci un’occhiata.

Io ci sono andato, al Politeama. Mi sono portato la mia fedele Nikon (what else?) e sono andato a guardare questo albero bruttissimo.

Prima foto: mica è tanto brutto, forse scarno, ma non così brutto come raccontano.

Altra foto: Mi avvicino e leggo.

Aurora. Mah, sarà lo sponsor.

Melissa.

Serena.

Ronaldo.

Dmitri.

Sono bambini. Sono bambini, sono i bambini malati di C A N C R O ricoverati presso l’ospedale Civico di Palermo.

La fondazione Lene Thun, della famiglia Thun (sì, proprio quella degli angioletti di Natale),  ha raccolto i lavoretti che i bambini malati oncologici hanno realizzato in uno dei tanti laboratori che la fondazione ha aperto presso ospedali e case di cura in tutta Italia, in particolare quello del Civico, e ne ha fatto un MERAVIGLIOSO albero di Natale.

L’albero dei desideri, si chiama.

Rappresenta la speranza di guarigione di Aurora, Melissa, Serena, Rinaldo, Dmitri e di tutti i bambini malati di cancro, leucemia, mieloma…

Rappresenta la speranza dei loro genitori.

Rappresenta la speranza di tutti noi.

 

Fatemelo dire: è il più bell’albero di Natale del Mondo !

Marcello.

La Fondazione Lene Thun ONLUS è impegnata nella realizzazione di servizi permanenti di “terapia ricreativa” attraverso la modellazione della ceramica. Operando in diversi contesti patologici e di disagio, soprattutto nell’ambito dell’età pediatrica e giovanile all’interno di ospedali, diventa vero e proprio supporto psicologico durante il periodo di malattia.

L’efficacia della terapia ricreativa come sostegno alla terapia medico farmacologica, è riconosciuta scientificamente ed è l’anima dei laboratori ceramici della Fondazione. La manipolazione della ceramica agisce in due modi: da un lato regala un’immediata sensazione di benessere, di piacevolezza e divertimento e, dall’altro permette, attraverso la creazione di forme bi e tridimensionali, di dare voce alla propria sfera emotiva, di dimenticare le paure e la sofferenza interiore, creando i presupposti per ricevere aiuto e sostegno e per sviluppare autostima e socializzazione.

Donare gioia è ancora più importante e bello quando a beneficiarne sono i più piccoli. La manipolazione dell’argilla diventa vera e propria mediazione non verbale soprattutto con quei bambini che hanno più difficoltà ad esprimere la propria emotività e per i quali gioco e divertimento sono una dimensione negata dalla condizione di malattia.
(dal sito della fondazione)

Nel 2017, 9000 bambini e ragazzi, insieme alle loro famiglie, hanno lavorato a 33 laboratori ceramici permanenti, prevalentemente nei reparti  di oncoematologia pediatrica di 19 ospedali italiani. Altri sono stati coinvolti in laboratori estivi nei paesi colpiti dal terremoto in centro Italia.

I “lavoretti” appesi all’albero dei desideri sono realizzati presso il laboratorio aperto presso l’Ospedale Civico di Palermo.

L’albero è stato donato dalla forestale di Petralia.

Ed un albero simile sorgerà in Piazza San Pietro, ricevendo la benedizione di papa Francesco.

Lascia un commento

Eventi in programma